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STANCHEZZA

Stanchezza primaverile? Attenzione ai cambi di stagione

Con la sua variegata sintomatologia e i suoi modi personali di manifestarsi, la stanchezza è una sensazione che, per quanto comune e riconoscibile, spesso può declinarsi in diverse forme. Affaticamento, mancanza di energie e spossatezza sono solo alcuni dei sintomi che essa può implicare.

Allo stesso modo, anche le cause che possono scatenarla sono altrettanto diverse. In genere, si considera la stanchezza una reazione fisiologica che il fisico predispone per far fronte ad uno sforzo o ad una fatica significativa; non sempre, però, un senso di spossatezza si lega a motivi di immediata evidenza. In casi specifici, il suo manifestarsi si lega piuttosto a scompensi microscopici di sostanze nutrienti, le quali – con la loro assenza o scarsità – finiscono per inficiare le nostre energie. È quanto accade nel caso della cosiddetta stanchezza stagionale. Approfondiamo l’argomento per una comprensione più esaustiva del fenomeno.

Il legame tra la stanchezza e il cambio di stagione

Innanzitutto, è doveroso specificare che quella che viene comunemente chiamata “stanchezza stagionale” è in realtà espressione di una particolare alterazione psicofisica, chiamata Disturbo Affettivo Stagionale o SAD (Seasonal Affective Disorder). Si tratta di un disturbo che colpisce con andamento ciclico, seguendo le stagioni dell’anno solare, con conseguenze tanto psicologiche quanto fisiche.

Tra i sintomi più frequenti del Disturbo Affettivo Stagionale, si ricordano, per esempio:

  • Frequenti mutamenti d’umore;
  • Leggeri sintomi depressivi, anche in soggetti psicologicamente sani;
  • Sonnolenza e bisogno di dormire di più;
  • Eccessivo appetito;
  • Spossatezza, stanchezza e astenia, ossia sensazione di mancanza di stimoli ed energie.

Il legame che avvicina la stanchezza con il cambio di stagione può essere ricondotto ad una semplice spiegazione chimica. La proporzione delle sostanze presenti nel nostro organismo, infatti, reagendo con l’ambiente circostante, influiscono sensibilmente sulla sfera emotiva del soggetto: ogni stagione, con le sue specificità, innesca una simmetrica reazione dell’organismo. Vediamo, nello specifico, cosa determina la stanchezza durante le diverse stagioni dell’anno.

La stanchezza primaverile

Quante volte, sentendoti stanco, sei stato tranquillizzato con frasi come “Sarà la primavera”? La stanchezza primaverile, infatti, è forse la più diffusa manifestazione del SAD, nonché la più conosciuta. Essa può essere giustificata da un principale fattore: con l’arrivo del caldo, le giornate più lunghe e una maggiore esposizione alla luce del sole possono inficiare temporaneamente la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Per questo, con l’arrivo della primavera, spesso la regolarità del riposo viene disturbata, portando ad accusare stanchezza e sonnolenza durante il giorno.

La stanchezza estiva

Nonostante luce e aria aperta abbiano indubbie proprietà benefiche per l’organismo, anche la stagione estiva porta con sé diverse causa che possono scatenare stanchezza o astenia.

In primis, non occorre ricordare come il caldo incida drasticamente sulle energie fisiche e mentali dell’uomo. Le giornate estremamente lunghe e soleggiate e la sudorazione possono innescare un inizio di disidratazione: pur essendo utile per abbassare la temperatura corporea ed evitare il surriscaldamento dell’organismo, infatti, il sudore contiene acqua e sali minerali che il corpo elimina per necessità. Tra queste sostanze, figurano oligoelementi fondamentali come il magnesio, principale responsabile della funzionalità muscolare, scheletrica e nervosa, nonché fondamentale regolatore del dispendio di energia. Se si considera che, d’estate, il corpo umano possa produrre mediamente fino a 2 litri di sudore ogni ora, apparirà evidente che, se non integrate correttamente, queste sostanze andranno velocemente in deficit.

Con l’aumento della temperatura corporea, la disidratazione in corso e l’abbassamento della pressione (innescata per disperdere il calore), il corpo rischia di restare privo del suo “carburante”: la sensazione di stanchezza è forse il sintomo più leggero di questa situazione, la quale può portare anche ad episodi di sincope.

La stanchezza autunnale

La cosiddetta astenia autunnale o “mal d’autunno” è un’altra delle facce della stanchezza provocata dal cambio stagionale. In questo caso, la spossatezza e la sensazione di debolezza sono dettate dalla progressiva riduzione dell’esposizione a luce naturale.

La serotonina, l’ormone della felicità, è infatti molto stimolata dalla luce del sole: il graduale accorciarsi delle giornate e il parallelo ridursi delle ore passate all’aperto dettato dalla fine delle vacanze hanno evidenti ricadute sui livelli dell’ormone. Livelli di serotonina bassi possono portare a mancanza di energie, sonnolenza e, nei casi peggiori, lieve depressione.

La stanchezza invernale

Se il rabbuiarsi delle giornate e la discesa delle temperature abbassano i livelli di serotonina, portano invece ad un’indubbia crescita del tasso di serotonina: per questo, in inverno si verifica un picco nelle percentuali dell’ormone del sonno, innescando sonnolenza, stanchezza e voglia di riposare sotto le coperte.

Si può dire a ragione, dunque, che d’inverno il nostro corpo disincentiva ogni desiderio di uscire all’aria aperta o di essere produttivi. Parallelamente, il blocco della serotonina influenza in negativo l’umore del soggetto, portandolo spesso all’astenia: per questo motivo, i Paesi nordici, nei quali la luce è garantita solo per una breve periodo dell’anno, sono i più colpiti dal cosiddetto “winter blues”.

I rimedi contro la stanchezza

Sono molti i trattamenti che possono essere adottati per limitare i sintomi del Disturbo Affettivo Stagionale. Tra questi, per esempio, si ricordano:

  • terapia cognitivo-comportamentale, spesso affiancata da un frequente esercizio fisico per stimolare i muscoli;
  • trattamento con aria ionizzata durante il sonno, anche se dalla dubbia efficacia;
  • fototerapia o terapia luminosa, che sfrutta una “lightbox” per aumentare i livelli di serotonina dell’organismo.

Non di rado, tuttavia, un semplice cambiamento delle abitudini quotidiane durante i cambi di stagione può dare risultati soddisfacenti. L’adozione di uno stile di vita sano, alimentato da una corretta attività motoria e una dieta equilibrata possono fornire all’organismo i mezzi necessari per affrontare il SAD. Fondamentale, in questo, risulta l’alimentazione: la scelta di cibi ricchi di fibre e sostanze nutritive può essere un rimedio efficace alla stanchezza, contribuendo a dare nuova energia all’organismo. In questo senso, si consigliano:

  • cereali integrali,
  • crusca,
  • frutta secca,
  • pesce,
  • uova.

Tutti questi ingredienti, infatti, contengono sostanze in grado di supportare il metabolismo energetico del corpo umano.

Gli integratori contro la stanchezza

Una valida alternativa che permetta l’assunzione degli stessi nutrienti possono essere, tuttavia, gli integratori contro la stanchezza stagionale. Tra i prodotti presenti è opportuno optare per quelli che contengono:

  • Sali di magnesio: è preferibile che siano presenti il magnesio pidolato che è caratterizzato da un elevato e rapido assorbimento e il magnesio ossido che ha, invece, un assorbimento più lento. Questi sali di magnesio consentono di coprire le esigenze dell’intera giornata con un’unica assunzione giornaliera.
  • Vitamina B6: è un importante elemento per ridurre la stanchezza e l’affaticamento. Inoltre, coadiuva l’azione del magnesio e ne facilita ulteriormente l’assorbimento.

È comunque necessario ricordare che anche semplici abitudini come un ritmo sonno-veglia regolare o una corretta e frequente idratazione, tesa all’eliminazione delle tossine accumulate, può essere un toccasana per il benessere del corpo: meglio quest’ultimo viene trattato, meglio sarà in grado di reagire agli stimoli, superare gli sforzi e affrontare la stanchezza nel modo più efficace.

Tuttavia, ricordarsi di integrare le sostanze che favoriscono la vitalità del corpo diventa tanto più importante durante i periodi di stress o di affaticamento, sia fisico che mentale: è in questi momenti, infatti, che il corpo umano dà fondo alle sue riserve di sostanze energizzanti, rischiando di esaurirle. Il cambio di stagione, come si è detto, può essere annoverato tra questi periodi critici.

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Questo articolo non contiene alcuna raccomandazione di carattere medico, o suggerimento all'assunzione.  Ricorda che il tuo medico curante è il riferimento a cui rivolgerti per trovare la soluzione più adatta per te.

Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e di uno stile di vita sano.


Fonti: